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Respirazione diaframmatica: due modi per scoprirla

Eccomi al terzo capitolo dedicato al respiro parlando di respirazione diaframmatica.

Abbiamo visto insieme l’importanza di respirare bene e come funziona il diaframma

Ma oggi vorrei fare due distinzioni importanti perché io per prima quando insegno parlo molto di come respirare ma non ho il tempo materiale per spiegare il perché è importante attivare certi muscoli per respirare bene.

Di sicuro a lezione di Pilates ti hanno insegnato la respirazione diaframmatica toracico laterale e posteriore mantenendo gli addominali attivi e nello Yoga ti dicono sempre di attivare udiyana bandha e in savasana finale di respirare con il ventre, vero?

Andiamo a scoprire di cosa si tratta e perché ci chiedono di eseguire queste respirazioni a lezione.

Se hai già letto i primi due articoli su questo argomento avrai già capito che la respirazione è sempre diaframmatica. E che per respirare in modo completo devi attivare la cintura addominale.

Quello che vediamo ora sono due possibili modalità respiratorie che troviamo spesso nel fitness e nello Yoga.

1 RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA A FASCIA ADDOMINALE RILASSATA

La cultura occidentale ci ha portato a ritenere che la respirazione a fascia addominale rilassata (ovvero quella che ti dice “gonfia la pancia e sgonfia la pancia”) sia il corretto modo di respirare. Tutti ormai quando parlano di respirazione diaframmatica pensano a quello, vero?

Questa modalità respiratoria può essere interessante se vogliamo fare un lavoro di rilassamento profondo perché permette, in inspirazione, attraverso lo sfiancamento addominale, un aumento della discesa del diaframma. Quindi una maggiore espansione polmonare portando gli organi interni verso il basso e non in compressione. In espirazione, che avviene in rilassamento, si avrà una piccola attivazione addominale alla fine, quando svuoteremo del tutto i polmoni, che porterà la fascia addominale a sostenere gli organi e gli intestini.

Questo comporterà, come già detto, un rilassamento profondo e può essere interessante per le persone molto tese. Infatti si usa spesso nei momenti di relax finali delle lezioni per portare rilassamento a tutto il corpo.

Possiamo quindi dire che respirare a fascia addominale rilassata è un buon modo per ottenere alcuni benefici. Ma non è l’unico modo in assoluto per respirare bene, ce ne sono altri.

2 RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA A FASCIA ADDOMINALE CONTROLLATA

Questa respirazione è famosa nel Pilates e nello Yoga e anche se all’inizio non è di facile comprensione i benefici che si ottengono respirando in questo modo sono talmente tanti che sarà facile dedicarci del tempo.

Come avviene?

Invece che estroflettere tutta la pancia in inspirazione, manterremo l’addome attivo come a portare un pochino la pancia in dentro e ispireremo. Questo comporterà l’estroflessione comunque della fascia addominale sopra l’ombelico il volume polmonare non muterà la sua capacità. Ma si aggiungeranno delle sensazioni diverse, come il sentire i lati delle costole e la parte posteriore che si gonfiano tridimensionalmente.

In espirazione continueremo a mantenere l’addome che si attiverà un po’ di più e permetterà di spingere gli organi interni verso la colonna vertebrale.

Questo tipo di respirazione ha un sacco di benefici ma di sicuro di qualcuno ti sei accorto già tu:

  • Mantiene la fascia addominale attiva
  • Favorisce l’ossigenazione cellulare
  • Permette la compressione di fegato, milza e intestini che favorisce una maggiore percentuale di sangue in circolo
  • Migliora la circolazione venosa e quindi l’eliminazione delle scorie
  • Migliora la postura poiché data l’attivazione del trasverso dell’addome sostiene la regione lombare

Ecco perché durante le lezioni ti chiedono sempre di “tenere la pancia in dentro” e respirare con il costato.

Ora che hai scoperto cosa succede quando utilizziamo queste respirazioni puoi utilizzarle al meglio sia in palestra che a casa.

Nel prossimo articolo ti proporrò degli esercizi per capire ancora meglio come funziona il tutto e sarà davvero interessante eseguirli.

Ringrazio ancora il mio caro amico Federico Mana per avermi fatto entrare nel mondo del “respiro”. Questi articoli sono così interessanti anche grazie ai suoi studi.

Al prossimo articolo!

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