Quante volte hai detto; “AAAHHH mi sono strappata un muscolo facendo questo esercizio!”
Dai ammettilo, l’hai detto…
Anch’io lo facevo finché non ho capito la differenza tra strappo e contrattura muscolare.
Sai che ci tengo a farti capire bene cosa succede
Quindi ora vediamo insieme la differenza tra strappo e contrattura muscolare
E sfatiamo il mito che tutto è strappo.
Partiamo dallo strappo muscolare di cui parlano tutti.
Quando sei colpito da uno strappo muscolare avverti un dolore acuto nella zona lesionata, tanto più intenso quanto maggiore è il numero di fibre coinvolte.
Il dolore avvertito viene spesso rievocato dalla contrazione del muscolo interessato.
Possiamo subire tre tipi di strappi muscolari.
Se il trauma è particolarmente grave e di 1° grado, ti troverai nell’impossibilità di muovere la parte interessata ed il muscolo appare rigido e contratto e il tutto si risolve in 1 o 2 settimane di riposo assoluto, antinfiammatori e miorilassanti che devono però essere prescritti da un medico.
Uno strappo di 2° o di 3° grado si accompagna, nella maggior parte dei casi, ad edema e gonfiore. Il muscolo è irrorato da una fitta rete di capillari, i quali, in caso di strappo così profondo, vengono lesionati. Tale rottura causa un travaso ematico (un versamento di sangue) più o meno evidente a seconda della grandezza e della localizzazione della lesione.
La guarigione nello strappo di 2° grado avviene dopo 15 o addirittura 30 giorni e comunque prima di riprendere l’attività sportiva bisogna seguire un percorso di riabilitazione.
Nel trauma di 3° grado invece può essere addirittura necessario l’intervento chirurgico.
AAAHHHH!! DAVVERO? Perché?
Perché nello “strappo” muscolare il muscolo, molto irrorato da vasi sanguigni si strappa nel vero senso della parola creando versamento di sangue, e tu farai fatica a muovere non solo la parte interessata e avvertirai dolore acuto con muscolo rigido alla palpazione.
Se nei traumi più lievi il sangue rimane all’interno del muscolo, in quelli più gravi migra in superficie dove si accumula e forma evidenti ematomi.
Dopo circa 24 ore, noterai un livido localizzato più in basso rispetto alla sede dello strappo a testimonianza dello stravaso ematico.
Può inoltre insorgere una contrattura muscolare “di difesa” grazie alla quale l’organismo cerca di immobilizzare l’area interessata per favorire il recupero ed evitare che la situazione peggiori ulteriormente.
Quindi attenzione, lo strappo non è una condizione che avviene facilmente e il dolore è immediato.

Vediamo ora la contrattura muscolare
Contrattura muscolare: contrazione involontaria, insistente e dolorosa di uno o più muscoli scheletrici. Il muscolo coinvolto si presenta rigido e l’ipertonia delle fibre muscolari è apprezzabile al tatto
Quindi? Non è la stessa cosa?
No, è moolto diversa
La contrattura è di per sé un atto difensivo che insorge quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico. Ma in questo caso non è lacerato. Una bella differenza.
Quando ti alleni con carichi eccessivi inneschi un meccanismo di difesa che porta il muscolo a contrarsi in modo eccessivo a causa dei seguenti fattori:
- Mancanza di riscaldamento generale e specifico
- Preparazione fisica non idonea
- Sollecitazioni eccessive, movimenti bruschi e violenti
- Problemi articolari, squilibri posturali e muscolari, mancanza di coordinazione
La contrattura è la meno grave tra le lesioni muscolari acute, poiché non causa alcuna lesione anatomica alle fibre. Ciò che si verifica è semplicemente un aumento involontario e permanente del loro tono.
Quando subisci una contrattura il dolore è modesto e diffuso, sentirai il muscolo teso soprattutto in alcuni punti definiti trigger point (quelli che lavora il massaggiatore sportivo e l’osteopata per intenderci). Il dolore è tollerabile e non impedisce l’attività sportiva, tuttavia è meglio riposare o eseguire esercizi come lo stretching o massaggi decontratturanti poiché riportano afflusso di sangue al muscolo e aiutano a rilassare la parte.
Quindi ora sai distinguere tra strappo o contrattura anche se, in alcuni casi la linea è sottile.
Ma in generale come faccio ad evitare queste situazioni?
- Esegui sempre un adeguato riscaldamento
- Assicurati di essere nelle condizioni fisiche idonee per sostenere lo sforzo
- Copriti adeguatamente nei mesi invernali e, se necessario, utilizza pomate specifiche durante la fase di riscaldamento, soprattutto se ti alleni all’aperto o in luoghi freddi
- Concediti i giusti tempi di recupero e di rigenerazione
- Cerca di correggere eventuali squilibri muscolari e/o articolari
E aggiungerei soprattutto ASCOLTATI!
Non eseguire esercizi troppo difficili o senza un’adeguata preparazione. ( a questo proposito puoi leggere il mio articolo sulle progressioni pedagogiche)
Spero di averti aiutato con questo articolo.
Alla prossima!